(R. Cocciante - M. Luberti)

E solcherò il tuo corpo, come se fosse terra,
cancellerò quei segni, dell'ultima tua guerra.
E brucerò col fuoco quest'erba tua cattiva
e ti farò con l'acqua più fertile e più viva.
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E pregherò che il sole asciughi questo pianto
e pregherò che il tempo guarisca le ferite.
Poi costruirò una serra intorno al tuo sorriso,
farò della tua vita un altro paradiso.
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Sarò il tuo contadino e tu la terra mia,
combatterò col vento che non ti porti via.
Poi spargerò il mio seme nella tua verde valle
e aspetteremo insieme che venga primavera,
che venga primavera.